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Storia, cultura e ambiente

Lungo il percorso sui tabelloni il visitatore troverà informazioni e riferimenti anche al ricco patrimonio storico, architettonico e ambientale di queste contrade.

Una storia millenaria: il paese prende nome da un monastero di Benedettini fondato nei pressi del Belbo intorno al 1035 da monaci giunti nelle Langhe dall’abbazia di Santa Maria di Castiglione (Parma) da cui trassero origine le più antiche comunità religiose dell’Alta Langa e vasti beni posseduti in tutta l’alta Langa.

L’antica canonica, i resti delle mura di cinta del castello, con lo stemma dei Del Carretto impresso sulla Porta Sottana sono i resti ancora oggi ben visibili del borgo medievale formatosi sul poggio dominante il monastero.

Un patrimonio di tradizioni: il Micùn, rito di benedizione e distibuzione del pane legato alle celebrazioni religiose del Giovedì Santo, attesta il legame indissolubile con la presenza secolare dei monaci benedettini.

La tradizione musicale di San Benedetto, fondata sulla passione per il canto corale, oggi rivive a San Benedetto con una manifestazione che a luglio celebra lo strumento per eccellenza della musica di Langa, la fisarmonica, di cui è ancora vibrante il ricordo del grande sanbenedettese Reliu, al secolo Fazzone Aurelio, menestrello che per cinquant’anni allietò ogni festa di Langa.

Dei tesori ambientali: i boschi di San Benedetto rivestono un ruolo particolarmente importante nel paesaggio forestale delle Langhe. Oltre all’eccezionale presenza della quercia sempreverde (Quercus crenata), un raro ibrido tra cerro e leccio, nei freschi valloni sul fianco destro del Belbo sono conservate rare piante erbacee e suffruticose del sottobosco.

Il torrente Belbo a San Benedetto è stato individuato dalla Regione Piemonte come biotopo di interesse regionale con la denominazione “Il torrente Belbo e il Lago delle Verne” (SIR codice IT1160050). Sotto la folta coltre delle fronde degli ontani neri che si richiudono a galleria le fresche acque del torrente scorrono in un letto pietroso tra blocchi di arenaria ricoperti di muschi ed ospitano specie non comuni di libellule, la sanguinerola (un piccolo pesce di acque fresche e pulite) e il celebre gambero d’acqua dolce del Belbo ormai giustamente tutelato.

Tra la fauna ornitica è spesso avvistata presso le sponde del lago delle Verne la nitticora.