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CAMMINANDO CON FENOGLIO

CAMMINANDO CON FENOGLIO


Itinerario letterario per vie e strade di San Benedetto Belbo Il Comune di San Benedetto Belbo è lieto di accogliervi nell’itinerario letterario appositamente attrezzato attraverso i luoghi che conservano la testimonianza dei capolavori ambientati nel paese dallo scrittore Beppe Fenoglio. Il visitatore troverà un percorso che si snoda ad anello all’interno del piccolo centro storico con dieci tabelloni esplicativi del rapporto tra il paese e lo scrittore ed altrettante targhe con le citazioni dedicate ai luoghi più significativi legati alle sue opere. Per l’occasione il Comune ha dedicato alla memoria dello scrittore la parte della piazza pubblica attorno agli ippocastani sotto i quali amava sostare e prendere ispirazione. Il percorso prosegue quindi nella campagna con altri sei tabelloni verso tre luoghi emblematici della geografia fenogliana, il torrente Belbo e le borgate Cadilù e Mimberghe, dove sono stati allestiti appositi spazi per consentire di evocare le suggestioni letterarie nel loro autentico paesaggio. San Benedetto Belbo fu per Fenoglio allo stesso tempo paese amato e luogo d’ispirazione feconda. Per la molteplicità delle opere ambientate nei suoi angoli più caratteristici, si può considerare il punto focale del suo universo letterario privilegiato: le Langhe. Da qui parte e qui ritorna Agostino il protagonista del romanzo La Malora, qui sono ambientati alcuni dei racconti di Langa più intensi e significativi come Un giorno di fuoco, Superino, Pioggia e la sposa, Il gorgo, L’affare dell’anima, Il signor podestà, La novella dell’apprendista esattore oltre al racconto a sfondo resistenziale Nella valle di San Benedetto. Questo sarebbe stato il paese della saga che Fenoglio ha lasciato incompiuta, di cui ci sono pervenuti i primi tre capitoli e l’undicesimo raccolti sotto il titolo Il paese. Altri riferimenti al paese troviamo ne I Penultimi, nelle Lettere e nel suo Diario, oltre al progetto di una sceneggiatura cinematografica. Ma San Benedetto fu un riferimento importante anche per l’uomo Fenoglio, lungo tutto l’arco della breve vita. Già dalla sua infanzia veniva a trascorrervi le vacanze estive, ospite di parenti paterni. In quell’esperienza giovanile, con la scoperta dei modi di vivere della Langa più autentica e l’incanto per il suo paesaggio, si fissarono le coordinate a cui aderì la sua integra e assoluta vocazione di scrittore. Dopo la terribile parentesi della guerra ricominciò a frequentare periodicamente il paese, che lo accolse sempre bene e protesse la sua riservatezza: amava intrattenersi con tutti, curioso delle storie e tradizioni paesane, attento a coglierne suggerimenti per i suoi racconti. Nelle sue opere si fece interprete della condizione di povertà contadina di quei tempi, ma ne condivise anche l’allegria, partecipando attivamente ai divertimenti del tempo come il canto popolare ed il gioco del pallone elastico. Alcune opere come il racconto Un giorno di fuoco, vennero alla luce in questo isolamento riflessivo seduto su di una panchina di pietra della piazza, con la consueta macchina da scrivere portatile “Olivetti 22” poggiata sulle ginocchia.

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Mappa itinerario Mappa itinerario (122,17 KB)


SAN BENEDETTO nella vita e nell'opera fenogliana SAN BENEDETTO nella vita e nell'opera fenogliana (11,45 KB)